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lunedì 24 luglio 2017

Meglio prima l'insalata

Scartabellando tra i vari studi mi sono imbattuta in questo, recente ma che ricorda una abitudine già praticata da molti da tempo.
Sono qui per raccontarvi il perché fa bene.

In post precedenti ho accennato l'importanza della circadianità dei pasti, cioè cosa mangiamo e quando lo mangiamo.
Un altro punto importante è che l'ordine con cui mangiamo le pietanze del nostro pasto modificano la loro influenza sulla glicemia.
Quindi se vogliamo fare  un peccatuccio , farlo in un determinato orario ci danneggia meno rispetto ad   altri momenti della giornata (o peggio ancora serata)
La cosa che qui andiamo a dire inoltre è  se proprio ci venisse una forte tentazione di mangiare del pane bianco , se lo mangiassimo dopo un bel piatto di verdura rallenteremmo il rilascio di zuccheri nel sangue.
L'articolo di cui parlo è stato scritto nella rivista Diabetes Care: secondo questa ricerca i diabetici (non solo) hanno interesse ad avviare i pasti con verdure e proteine e terminare con i carboidrati per controllare meglio la glicemia.
In genere si consiglia di evitare o limitare gli alimenti con un alto INDICE GLICEMICO , come bevande zuccherate, pasta, pane bianco e di preferire quelli con indice glicemico più basso.
I ricercatori del Weill Cornell Medical College di New York, hanno testato l'effetto  dell'ordine del cibo sui livelli di zucchero nel sangue su pazienti obesi o in sovrappeso.
E' risultato che quando i partecipanti hanno mangiato le verdure e le proteine prima , il loro livello di zucchero nel sangue è stato più basso del 29% 30 minuti dopo il pasto rispetto a quelli che avevano mangiato i carboidrati per primi. Stessa cosa a 60 e 120 minuti dopo.
L'ipotesi dei ricercatori è che l'assorbimento dei carboidrati è notevolmente rallentato dalle verdure e dalle proteine di conseguenza il rilascio degli zuccheri nel sangue è a sua volta rallentato.
 
Questi risultati sono interessanti per i diabetici ma anche per chi intende intraprendere una dieta o chi semplicemente è attento alla salute.
Sappiamo benissimo infatti che alti livelli di zuccheri nel sangue sono collegati a varie problematiche , non solo al diabete.
Anzi, nei prossimi giorni sarà mio compito approfondire quest'ultimo aspetto.
Riassumendo dunque: attenzione a ciò che mangiamo, in quale orario ed in che ordine!
 

mercoledì 5 luglio 2017

Vitamina D : come e quando?



Esporsi al sole è il metodo naturale per produrre la vitamina D, di cui il nostro corpo ha bisogno.
La modernità ha spostato l'essere umano a passare il 99% del suo tempo in ambienti chiusi, riparati dalla luce solare naturale . Questo sta portando a carenze gravissime nella popolazione con conseguenze che vanno dalla depressione, al cancro e all'Alzheimer.
Ma, qual è il momento migliore della giornata per esporsi al sole e produrre più vitamina D?
 La risposta a questa domanda lascerà quasi tutti a bocca aperta dato che siamo stati abituati a pensare proprio l'opposto. Le recenti ricerche scientifiche vengono in nostro soccorso e spiegano chiaramente come stanno le cose sfatando i vecchi miti sull'esposizione al sole.

Prima di tutto è importante ricordare che i benefici della luce solare non riguardano esclusivamente la produzione della vitamina D dato che i raggi ultravioletti sulla pelle innescano molte reazioni chimiche tra cui la produzione endogena di PEROSSIDO DI IDROGENO, che potenzia l'attività dei linfociti T e il loro potere antiossidante, l'OSSIDO NITRICO che protegge il cuore e normalizza la pressione sanguigna, migliora la funzione digestiva grazie alla SEROTONINA.
 

 
I benefici della luce solare e della vitamina D sono tanti e possiamo riassumerli come segue: riduce notevolmente il rischio di cancro, rafforza il sistema immunitario, migliora l'umore e allontana la depressione, riduce l'infiammazione, contrasta le malattie autoimmuni e degenerative, protegge il cuore, riduce il rischio di infarto e abbassa la pressione sanguigna, migliora il sonno, previene e contrasta il diabete, l'insulino-resistenza, il sovrappeso e l'obesità, migliora la calcificazione delle ossa e previene l'osteoporosi, normalizza la funzione tiroidea.
 
IL MIGLIORE MOMENTO DELLA GIORNATA PER STARE AL SOLE?
Verrebbe da dire la mattino e al tardo pomeriggio quando il sole non scotta, in realtà è l'opposto, come diverse ricerche dimostrano
  
I ricercatori hanno pubblicato uno studio sulla rivista Internal Journal of Dermatology e spiegano che nella luce solare sono presenti i raggi UVA che possono produrre il carcinoma della pelle e i raggi UVB che stimolano la produzione di vitamina D.

 
  
Con l'aumentare della latitudine il rapporto UVA/UVB cresce e quindi il rischio di esporsi al sole è maggiore, mostrando quindi che il rischio di carcinoma è minore vicino all'equatore e più elevato ai poli.
Tuttavia esiste un momento della giornata in cui abbiamo il massimo di raggi UVB  e un minimo di raggi UVA ed è MEZZOGIORNO!
Avere una esposizione alla luce solare nelle ore centrali della giornata per una durata che non comporta scottature e senza crema solare permette di massimizzare la produzione di vitamina D e di ottenere tutti i benefici della luce solare minimizzando il rischio di carcinoma della pelle.

Man mano che la pelle si abbronza il tempo a cui possiamo esporci senza scottarci si allunga, mentre all'inizio bisogna stare attenti ed evitare di esporsi troppo. Per questo motivo non si può dare una tempistica generale anche considerato il fatto che ognuno di noi ha una carnagione diversa.
Il riferimento di tempo è quindi il seguente: l'ideale è ESPORSI PER UN TEMPO PARI ALLA META' DI QUELLO CHE IMPIEGHERESTI PER SCOTTARTI.
Se non hai idea di quanto ti ci vuole  per scottarti basta che fai attenzione alla sensazione della pelle: quando comincia a diventare rossa è ora di girarsi dall'altro lato e poi quando l'altro lato ha raggiunto il suo tempo coprirsi con la maglietta
 
 
Non mi resta che augurarvi: "Buone vacanze!"
 
 
 
 
 
 
 
 

 

domenica 2 luglio 2017

Mandorle a colazione o come spuntino

Sia che ci sia bisogno di aumentare l'introito calorico giornaliero, sia per creare prodotti vegetali alternativi a quelli animali, sia per iniziare a migliorare la composizione della nostra colazione la mandorla diventa il nostro perfetto alleato.
Le mandorle, come altri semi oleosi sono ricche di grassi insaturi e di vitamina E. Sono da utilizzare per vari motivi primo tra i quali perché sono alimenti praticamente privi di manipolazione e la loro assunzione in aggiunta alle verdure crude (assieme a olive e/o noci) favorisce l'assorbimento delle vitamine liposolubili .
Sono ricche di nutrienti, contengono il 22% di proteine, aumentano la forza ed il vigore dell'organismo , combattendo la sindrome da stanchezza cronica.
Questo è dunque un buon modo per iniziare la giornata o per sorreggere un pranzo troppo frugale per motivi lavorativi.

Un buon uso è anche quello per la preparazione di un latte vegetale fatto in casa, ottima colazione per tutti, buona alternativa per chi ha reazioni con il latte vaccino. La disponibilità dei latti vegetali industriali è in forte aumento, spesso  troviamo però preparazioni poco caloriche , addizionate di olio di girasole o di inutili zuccheri.
Dunque, per avere un prodotto sano non addizionato bastano questi pochi passi:
prendiamo 100 gr di mandorle e le frulliamo con l'acqua , evitando di far alzare troppo la temperatura e modificare così i grassi contenuti. Successivamente il tutto va solo filtrato.

Non è finita qui! Per soddisfare proprio tutti i gusti non dimentichiamoci che anche da un latte vegetale possiamo preparare lo yogurt, con la stessa ricetta utilizzata con il latte vaccino. Aggiungiamo dunque una bustina di fermenti liofilizzati  acquistabile in farmacia ad un litro di latte vegetale, lo portiamo ad una temperatura di 42° circa e lo manteniamo così per almeno 8 ore.
Vista la stagione inoltre possiamo preparare anche dei  gelati fatti con latte di mandorle e frutta.
Non resta che scegliere in base ai nostri gusti ed in base al tempo di preparazione.
Tutto questo per abituare le persone ad aggiungere elementi sani alla colazione , visto che il mangiar sano passa anche da un concetto di alimentazione circadiana dove la colazione diventa il pasto principale della giornata e va tendenzialmente a calare fino ad arrivare ad una cena "da mendicante".
Spesso il primo cambiamento in una dieta sana non sta nel togliere determinati nutrienti ma semplicemente nel mangiarli nell'orario più giusto.

martedì 27 giugno 2017

Sostanze dannose

Visto che tengo molto a diffondere stili di vita sani un argomento a me molto caro è quello dei perturbatori endocrini.
Lo stile di vita sano non è solo collegato al mangiar bene, all'attività sportiva e al benessere psicofisico generale, molto importante è anche tenersi il più possibile distante da tutte quelle sostanze note per essere nocive e che vanno a squilibrare e ad interferire con i nostri ormoni.
Esserne consci è già il primo passo , ma vediamo insieme quali sono e dove li troviamo:

FTALATI: presenti negli imballaggi alimentari e nelle pellicole di plastica, alterano il testosterone, hanno effetti estrogenici, riducono la fertilità e possono indurre pubertà precoce
Il famosissimo BISFENOLO A (anni fa infatti è nato il provvedimento di toglierlo dalla plastica dei biberon)  che anch'esso ha effetti estrogenici, altera la funzionalità tiroidea , il sistema riproduttivo, predispone all'obesità e lo troviamo nei prodotti in contenitori di plastica
Ed è solo l'inizio, dalle nostre padelle antiaderenti ci assorbiamo i COMPOSTI PERFLUORATI (PFOS E PFOA) che riducono la fertilità e portano danni epatici.
Parliamo di ciò che troviamo nel cibo?
 DIOSSINE, ORMONI DELLA CRESCITA, PESTICIDI , PARABENI, che troviamo in carne , pesce, frutta , legumi e in alimenti trasformati che oltre agli effetti estrogenici, diventano molto pericolosi per la salute, sono neurotossici, riducono la protezione alle neoplasie, e alcuni di loro passano anche nel latte materno.
Vi ho spaventato? Questo era il mio obiettivo di oggi: dobbiamo essere consapevoli che queste sostanze arrivano da più canali e che lo squilibrio ormonale che si crea è dovuto alla sommatoria di tutti questi elementi che seppur in poca concentrazione ci ritroviamo ovunque.
Non serve nemmeno diventare fobici, ma acquistare prodotti con meno imballaggi possibili (anche l'ambiente ringrazia), evitare le bottiglie di plastica e mangiare cibo fresco, non trasformato di cui conosciamo magari la provenienza sarebbe già una buona scelta di salute.

domenica 25 giugno 2017

Indovinello sul pomodoro

Ogni tanto in farmacia tra colleghi ci diamo degli spunti o ci poniamo delle domande, giusto per rendere interessanti le giornate più monotone, così un giorno , dopo aver visto la composizione di un integratore per l'ipertrofia prostatica mi era sorto il dubbio di cosa fosse il Solanum Lycopersicum.
Scoperto l'ingrediente segreto mi dilettai a fare l'indovinello ai miei colleghi e solo una riuscì ad indovinare che non era altro che il POMODORO!
 
Originario dei Paesi dell'America centrale, oggi è ormai coltivato in tutte le zone a clima temperato, da noi numerose sono le regioni interessate alla sua coltivazione.
Ovviamente c'è da tenere conto che esistono numerose varietà ma quelle di maggior interesse a scopo salutistico per la loro ricchezza in LICOPENE  e VITAMINA C sono le specie di dimensioni più piccole come i Pachino, i Ciliegini e i Casalini.
In generale il pomodoro è ricco di VITAMINE A,B1, B2, B6, C, E, K, PP, BORO, CALCIO, FERRO, IODIO, MAGNESIO, POTASSIO, ZOLFO, ACIDO CITRICO, ACIDO MALICO, ACIDO OSSALICO.
Le sue proprietà sono digestive, antiacide, antiuricemiche.
 
La cosa più importante da sottolineare sul pomodoro è la presenza comunque del LICOPENE, un importante carotenoide dalle notevoli proprietà antiossidanti . Pare che abbia un importante effetto protettivo su alcune forme di tumore e sulle malattie cardiovascolari. Ad evidenziare ciò, una bassa incidenza di carcinoma alla prostata nei Paesi dove il consumo di pomodoro è elevato. Interessante è inoltre sapere che per favorire il rilascio del LICOPENE l'assunzione adatta è cucinato in olio d'oliva, proprio perché ne migliora l'assorbimento.
E' inoltre un alimento indicato nei disturbi funzionali del fegato con differenze se consumato crudo o cotto. Nel primo caso per il suo grado di acidità ed il contenuto di vitamina C ha un'azione tonificante sul fegato, mentre nel secondo, da cotto ha un effetto drenante sul fegato e la cottura ne elimina l'acidità .
 
Detto ciò , vi consiglio di provare almeno una volta visto che siamo nel pieno della stagione, una centrifuga fresca, a base di pomodoro, limone  e condita con un filo di olio e qualche fogliolina di maggiorana.
 
Alla salute!

Gli oli essenziali

Mio figlio Alessandro, sempre più curioso di imparare, spesso mi chiede di spiegargli cosa sto studiando , mi sforzo così di rendere la materia interessante agli occhi di un bimbo, spiegando concetti complessi rivisitati in una forma più adatta , quasi come fosse una favola. Per questo motivo mi ritrovo spesso a prendere degli "appunti paralleli"  in modo da tenermi pronta con una curiosità da raccontargli alla prima domanda interessata.
E' nata così la passione per la storia dell' "Aceto dei quattro ladroni" , racconta il potere antibatterico degli oli essenziali parlando di questi quattro ladroni che nel 1630 durante un epidemia di peste entravano nelle case dei malati ormai moribondi per depredare le loro ricchezze. Senza ammalarsi! Un giorno vennero arrestati ed il giudice promise loro di risparmiargli la vita se loro avessero svelato il segreto che permetteva loro di non ammalarsi. Confessarono così di cospargersi con un macerato di erbe due volte al giorno, con all'interno piante come timo lavanda salvia e rosmarino.
Questo a spiegare come le piante e la natura spesso ci offrono molecole utili per la salute ; opportunamente veicolati gli oli essenziali contengono composti aromatici noti per le loro proprietà antibatteriche, ma non solo ,  sono dotati di una complessità chimica notevole e per questo molto interessanti e aventi molteplici proprietà. Senza perdersi nella lunga descrizione di tutti gli oli essenziali ho scelto di condividere le proprietà della lavanda molto attinente al periodo estivo, va bene per le punture di insetto, per gli stati di ansia , per l'insonnia e per il mal di testa
Quindi ben venga l'utilizzo puro sulla puntura di insetto ma anche veicolato in miscela con olio di mandorle per dei massaggi rilassanti o  un paio di gocce veicolate con un cucchiaino di miele per uso interno. Gli oli essenziali sono molto attivi e se mal utilizzati possono essere molto irritanti e risultare tossici, quindi per uso interno meglio limitarsi a quelli meno pericolosi come la lavanda o meglio ancora utilizzarli sotto consiglio e controllo del medico
Non ci rimane altro che sfruttarne le proprietà aromatiche grazie ad un bagno, un pediluvio o un massaggio alle tempie per poterci rilassare.
L'altro olio essenziale che ha dimostrato grandi proprietà antimicrobiche, ideale  per  il riequilibrio della flora intestinale in abbinamento ad opportuni probiotici è quello di origano.

Studi recenti hanno evidenziato l'attività dell'olio essenziale di origano contro 5 differenti tipi di batteri. Ciò suggerisce che l'olio essenziale di origano potrebbe essere usato regolarmente per preservare la salute dell'intestino e contro le infezioni.
Essendo composti molto attivi e rischiosamente tossici a dosi non adeguate è sempre opportuno farsi consigliare da persone esperte, e non sono assolutamente da usare con i bimbi piccoli.
Questi sono solo due dei tanti oli essenziali con proprietà curative, tra i più usati vi sono anche l'olio di tea tree e l'eucalipto, fanno parte tutti di una classe di composti estremamente affascinante dal punto di vista chimico e applicativo. Come sempre la natura ci offre degli spunti veramente interessanti e non manca mai di affascinarci.

venerdì 23 giugno 2017

Il recupero della tolleranza

Oggi ho colto l'imbeccata di un caro amico nel post precedente  e approfitto per fare un po' di chiarezza riguardo al tema delle intolleranze.
Sfatiamo il mito che l'intolleranza è per sempre e diciamo subito che, impegnandosi in po' , attraverso un cammino più o meno complicato a seconda dei casi, la tolleranza si può recuperare.
Innanzitutto dobbiamo cambiare visione domandandoci il motivo per cui compare una specifica reazione ad un determinato cibo. La reazione avviene per il superamento di un certo "livello soglia" personale, cioè una capacità individuale di affrontare ed adattarsi a sostanze esterne. Quindi importante è considerare in un soggetto che risulta intollerante le condizioni di fondo. I sintomi che compaiono sono dunque la risultanza di varie interferenze esogene ed endogene di alimentazione, ambientali e anche psicologiche che creano uno stato di infiammazione lieve ma persistente e pronta però a "scoppiare" nel momento in cui si entra a contatto con la sostanza incriminata.
Quindi la strada di recupero non deve guardare il cibo incriminato e basta ma anche l'intero organismo, migliorando la capacità di tolleranza , pensandolo come la "goccia che fa traboccare il vaso".
La persona va seguita dal punto di vista emozionale, ambientale e soprattutto alimentare per migliorarne la capacità di adattamento.  Detto in altre parole possiamo rieducare un sistema immunitario diventato intollerante alla completa ripresa della tolleranza.
Consapevoli di ciò possiamo attuare un processo di rieducazione che passa da appropriate indicazioni nutrizionali , dal supporto di integratori alimentari e talvolta dall'utilizzo di alimenti speciali adatti ad ogni tipo di intolleranza. Spesso le tecniche di rieducazione ricalcano le tecniche dello svezzamento infantile e l'obiettivo principale è ridurre il livello di infiammazione per avere un maggior range di adattamento ed evitare di arrivare alla stato acuto  con i sintomi specifici dell'intolleranza. Ruolo chiave in questo passaggio lo svolgono determinati oligoelementi come manganese, rame e zinco, presenti all'interno di frutta e verdura o in opportuni integratori , in modo da stimolare il sistema immunitario . Nessun cibo dunque è nemico assoluto, ci si deve solo mettere nell'idea di cambiare abitudini personalizzando il proprio percorso individuale con persone esperte.
Dunque, non mi resta altro che dire: "Buon lavoro!"