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martedì 27 giugno 2017

Sostanze dannose

Visto che tengo molto a diffondere stili di vita sani un argomento a me molto caro è quello dei perturbatori endocrini.
Lo stile di vita sano non è solo collegato al mangiar bene, all'attività sportiva e al benessere psicofisico generale, molto importante è anche tenersi il più possibile distante da tutte quelle sostanze note per essere nocive e che vanno a squilibrare e ad interferire con i nostri ormoni.
Esserne consci è già il primo passo , ma vediamo insieme quali sono e dove li troviamo:

FTALATI: presenti negli imballaggi alimentari e nelle pellicole di plastica, alterano il testosterone, hanno effetti estrogenici, riducono la fertilità e possono indurre pubertà precoce
Il famosissimo BISFENOLO A (anni fa infatti è nato il provvedimento di toglierlo dalla plastica dei biberon)  che anch'esso ha effetti estrogenici, altera la funzionalità tiroidea , il sistema riproduttivo, predispone all'obesità e lo troviamo nei prodotti in contenitori di plastica
Ed è solo l'inizio, dalle nostre padelle antiaderenti ci assorbiamo i COMPOSTI PERFLUORATI (PFOS E PFOA) che riducono la fertilità e portano danni epatici.
Parliamo di ciò che troviamo nel cibo?
 DIOSSINE, ORMONI DELLA CRESCITA, PESTICIDI , PARABENI, che troviamo in carne , pesce, frutta , legumi e in alimenti trasformati che oltre agli effetti estrogenici, diventano molto pericolosi per la salute, sono neurotossici, riducono la protezione alle neoplasie, e alcuni di loro passano anche nel latte materno.
Vi ho spaventato? Questo era il mio obiettivo di oggi: dobbiamo essere consapevoli che queste sostanze arrivano da più canali e che lo squilibrio ormonale che si crea è dovuto alla sommatoria di tutti questi elementi che seppur in poca concentrazione ci ritroviamo ovunque.
Non serve nemmeno diventare fobici, ma acquistare prodotti con meno imballaggi possibili (anche l'ambiente ringrazia), evitare le bottiglie di plastica e mangiare cibo fresco, non trasformato di cui conosciamo magari la provenienza sarebbe già una buona scelta di salute.

domenica 25 giugno 2017

Indovinello sul pomodoro

Ogni tanto in farmacia tra colleghi ci diamo degli spunti o ci poniamo delle domande, giusto per rendere interessanti le giornate più monotone, così un giorno , dopo aver visto la composizione di un integratore per l'ipertrofia prostatica mi era sorto il dubbio di cosa fosse il Solanum Lycopersicum.
Scoperto l'ingrediente segreto mi dilettai a fare l'indovinello ai miei colleghi e solo una riuscì ad indovinare che non era altro che il POMODORO!
 
Originario dei Paesi dell'America centrale, oggi è ormai coltivato in tutte le zone a clima temperato, da noi numerose sono le regioni interessate alla sua coltivazione.
Ovviamente c'è da tenere conto che esistono numerose varietà ma quelle di maggior interesse a scopo salutistico per la loro ricchezza in LICOPENE  e VITAMINA C sono le specie di dimensioni più piccole come i Pachino, i Ciliegini e i Casalini.
In generale il pomodoro è ricco di VITAMINE A,B1, B2, B6, C, E, K, PP, BORO, CALCIO, FERRO, IODIO, MAGNESIO, POTASSIO, ZOLFO, ACIDO CITRICO, ACIDO MALICO, ACIDO OSSALICO.
Le sue proprietà sono digestive, antiacide, antiuricemiche.
 
La cosa più importante da sottolineare sul pomodoro è la presenza comunque del LICOPENE, un importante carotenoide dalle notevoli proprietà antiossidanti . Pare che abbia un importante effetto protettivo su alcune forme di tumore e sulle malattie cardiovascolari. Ad evidenziare ciò, una bassa incidenza di carcinoma alla prostata nei Paesi dove il consumo di pomodoro è elevato. Interessante è inoltre sapere che per favorire il rilascio del LICOPENE l'assunzione adatta è cucinato in olio d'oliva, proprio perché ne migliora l'assorbimento.
E' inoltre un alimento indicato nei disturbi funzionali del fegato con differenze se consumato crudo o cotto. Nel primo caso per il suo grado di acidità ed il contenuto di vitamina C ha un'azione tonificante sul fegato, mentre nel secondo, da cotto ha un effetto drenante sul fegato e la cottura ne elimina l'acidità .
 
Detto ciò , vi consiglio di provare almeno una volta visto che siamo nel pieno della stagione, una centrifuga fresca, a base di pomodoro, limone  e condita con un filo di olio e qualche fogliolina di maggiorana.
 
Alla salute!

Gli oli essenziali

Mio figlio Alessandro, sempre più curioso di imparare, spesso mi chiede di spiegargli cosa sto studiando , mi sforzo così di rendere la materia interessante agli occhi di un bimbo, spiegando concetti complessi rivisitati in una forma più adatta , quasi come fosse una favola. Per questo motivo mi ritrovo spesso a prendere degli "appunti paralleli"  in modo da tenermi pronta con una curiosità da raccontargli alla prima domanda interessata.
E' nata così la passione per la storia dell' "Aceto dei quattro ladroni" , racconta il potere antibatterico degli oli essenziali parlando di questi quattro ladroni che nel 1630 durante un epidemia di peste entravano nelle case dei malati ormai moribondi per depredare le loro ricchezze. Senza ammalarsi! Un giorno vennero arrestati ed il giudice promise loro di risparmiargli la vita se loro avessero svelato il segreto che permetteva loro di non ammalarsi. Confessarono così di cospargersi con un macerato di erbe due volte al giorno, con all'interno piante come timo lavanda salvia e rosmarino.
Questo a spiegare come le piante e la natura spesso ci offrono molecole utili per la salute ; opportunamente veicolati gli oli essenziali contengono composti aromatici noti per le loro proprietà antibatteriche, ma non solo ,  sono dotati di una complessità chimica notevole e per questo molto interessanti e aventi molteplici proprietà. Senza perdersi nella lunga descrizione di tutti gli oli essenziali ho scelto di condividere le proprietà della lavanda molto attinente al periodo estivo, va bene per le punture di insetto, per gli stati di ansia , per l'insonnia e per il mal di testa
Quindi ben venga l'utilizzo puro sulla puntura di insetto ma anche veicolato in miscela con olio di mandorle per dei massaggi rilassanti o  un paio di gocce veicolate con un cucchiaino di miele per uso interno. Gli oli essenziali sono molto attivi e se mal utilizzati possono essere molto irritanti e risultare tossici, quindi per uso interno meglio limitarsi a quelli meno pericolosi come la lavanda o meglio ancora utilizzarli sotto consiglio e controllo del medico
Non ci rimane altro che sfruttarne le proprietà aromatiche grazie ad un bagno, un pediluvio o un massaggio alle tempie per poterci rilassare.
L'altro olio essenziale che ha dimostrato grandi proprietà antimicrobiche, ideale  per  il riequilibrio della flora intestinale in abbinamento ad opportuni probiotici è quello di origano.

Studi recenti hanno evidenziato l'attività dell'olio essenziale di origano contro 5 differenti tipi di batteri. Ciò suggerisce che l'olio essenziale di origano potrebbe essere usato regolarmente per preservare la salute dell'intestino e contro le infezioni.
Essendo composti molto attivi e rischiosamente tossici a dosi non adeguate è sempre opportuno farsi consigliare da persone esperte, e non sono assolutamente da usare con i bimbi piccoli.
Questi sono solo due dei tanti oli essenziali con proprietà curative, tra i più usati vi sono anche l'olio di tea tree e l'eucalipto, fanno parte tutti di una classe di composti estremamente affascinante dal punto di vista chimico e applicativo. Come sempre la natura ci offre degli spunti veramente interessanti e non manca mai di affascinarci.

venerdì 23 giugno 2017

Il recupero della tolleranza

Oggi ho colto l'imbeccata di un caro amico nel post precedente  e approfitto per fare un po' di chiarezza riguardo al tema delle intolleranze.
Sfatiamo il mito che l'intolleranza è per sempre e diciamo subito che, impegnandosi in po' , attraverso un cammino più o meno complicato a seconda dei casi, la tolleranza si può recuperare.
Innanzitutto dobbiamo cambiare visione domandandoci il motivo per cui compare una specifica reazione ad un determinato cibo. La reazione avviene per il superamento di un certo "livello soglia" personale, cioè una capacità individuale di affrontare ed adattarsi a sostanze esterne. Quindi importante è considerare in un soggetto che risulta intollerante le condizioni di fondo. I sintomi che compaiono sono dunque la risultanza di varie interferenze esogene ed endogene di alimentazione, ambientali e anche psicologiche che creano uno stato di infiammazione lieve ma persistente e pronta però a "scoppiare" nel momento in cui si entra a contatto con la sostanza incriminata.
Quindi la strada di recupero non deve guardare il cibo incriminato e basta ma anche l'intero organismo, migliorando la capacità di tolleranza , pensandolo come la "goccia che fa traboccare il vaso".
La persona va seguita dal punto di vista emozionale, ambientale e soprattutto alimentare per migliorarne la capacità di adattamento.  Detto in altre parole possiamo rieducare un sistema immunitario diventato intollerante alla completa ripresa della tolleranza.
Consapevoli di ciò possiamo attuare un processo di rieducazione che passa da appropriate indicazioni nutrizionali , dal supporto di integratori alimentari e talvolta dall'utilizzo di alimenti speciali adatti ad ogni tipo di intolleranza. Spesso le tecniche di rieducazione ricalcano le tecniche dello svezzamento infantile e l'obiettivo principale è ridurre il livello di infiammazione per avere un maggior range di adattamento ed evitare di arrivare alla stato acuto  con i sintomi specifici dell'intolleranza. Ruolo chiave in questo passaggio lo svolgono determinati oligoelementi come manganese, rame e zinco, presenti all'interno di frutta e verdura o in opportuni integratori , in modo da stimolare il sistema immunitario . Nessun cibo dunque è nemico assoluto, ci si deve solo mettere nell'idea di cambiare abitudini personalizzando il proprio percorso individuale con persone esperte.
Dunque, non mi resta altro che dire: "Buon lavoro!"

giovedì 22 giugno 2017

Scagioniamo le uova

Spezzo una lancia a favore dell'uovo, sempre tanto criticato e bocciato in passato, ora più che mai promosso a pieni voti!
Ebbene sì , le uova sono benvenute sulla nostra tavola, soprattutto a colazione.
Sappiamo già che fare una buona colazione permette di ottenere quell'equilibrio ormonale utile anche alla regolazione della produzione di colesterolo. Quindi una buona colazione non serve solo ad ottenere una buona produzione di energia e a partire con il piede giusto, è necessaria anche per evitare disequilibri metabolici che portano poi al peggioramento di alcuni valori ematici importanti per la salute come trigliceridi glicemia colesterolo e molti altri.
Come già detto in altre occasioni i veri colpevoli delle ipercolesterolemie non sono certo le uova o i grassi , ma l'eccesso di carboidrati raffinati , gli zuccheri aggiunti e ovviamente la mancanza di attività fisica .
 
L'uovo contiene vitamina A, B1, B2, B6, B12, D, K, PP, calcio, cloro, cesio, ferro, fosforo, magnesio, potassio, sodio , zolfo.
Ci sono però delle regole importanti da rispettare: che sia fresco, che provenga da galline allevate in modo naturale (non nutrite con mangimi industriali) e che sia cucinato nel modo giusto.
La cottura ideale è alla coque , quindi con l'albume cotto ed il tuorlo quasi crudo. In questo modo non denaturiamo le proteine all'interno del tuorlo rendendolo difficile da digerire affaticando così fegato e pancreas ed evitiamo inoltre la formazione del solfuro di ferro, tossico. Inoltre evitiamo che i grassi all'interno si saturino . Al suo interno vi sono colina e lecitina, sostanze che tra le varie proprietà prevengono l'aterosclerosi, tenendo libere le arterie dai depositi di grasso.
Viceversa l'albume va cotto per neutralizzare due sostanze dannose come l'ovomucoide e l'avidina che antagonizzano degli enzimi e delle vitamine .
 
Non abbiate paura dunque a mangiare anche un uovo al giorno , e ricordiamoci che il colesterolo al suo interno non nuoce, anzi, il nostro organismo compie delle raffinate regolazioni e risponde limitando il colesterolo autoprodotto.